martedì 10 giugno 2008

NATHALIE GOITOM IN ESCLUSIVA SUL NOSTRO BLOG!!




Cara Nathalie, noi ci conosciamo da un po’ e grazie a questo ho avuto la possibilità di chiederti di essere la nostra madrina, che tu hai accettato immediatamente manco fossimo il Milan, di questo te ne sono grato personalmente e lo è tutta la nostra società.
Nelle pagine del nostro blog in questi due anni abbiamo parlato un po’ di te, ma ora visto che sei così gentile di concederci questa intervista esclusiva, ci piacerebbe conoscerti un po’ più a fondo, visto che il nostro sito è molto visitato e non solo nell’ambiente sportivo.

D)Prima di tutto, sarà banale chiedertelo, tutto ok in questo periodo?

R) Si! Sto lavorando molto, anche perché si è da poco chiuso un campionato di serie A che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino all'ultimo. E ora iniziano gli Europei!

D) Raccontaci un po’, di dove sei, e che studi hai fatto?

R) La prima città che i miei occhi hanno avuto la fortuna di ammirare è stata Assisi. Già a 1 anno però mi sono trasferita a Milano, città dove ho sempre vissuto, anche se va detto che, durante il periodo dell'infanzia, ho passato diversi mesi a Santo Domingo, per esigenze lavorative dei miei genitori. Ma non c'è solo il Sud America nella mia vita, perché il mio nome e il mio cognome rivelano le mie origini che spaziano dalla Francia all'Eritrea, il che mi ha reso possibile mantenere una mentalità aperta, grazie alle mie radici multietniche, anche se
sono italiana a tutti gli effetti.
Ho sempre avuto ambizioni artistiche e creative, legate soprattutto al mondo della moda, che si sono manifestate sin da piccola, quando ho vinto una gara scolastica per il vestito di Carnevale più bello creato con le proprie mani. Volete sapere da cosa mi ero vestita? Da millepiedi!!! L'essere creativi infatti significa realizzare qualcosa di bello e originale partendo da pochi elementi. A questo punto il prossimo passo era la maturità di Tecnico della moda e dell'abbigliamento!, che mi ha portato poi a vincere una borsa di studio di Fashion Stylist,presso l'European Fashion School di Milano, dove mi hanno insegnato la moda a 360 gradi permettendomi di avvicinarmi al mondo del giornalismo, scrivendo sia per i marchi della moda che per altri settori.


D)E’ da un po’ di anni che ti vediamo in televisione, è stata una scelta ponderata, oppure è capitata l’occasione e tu l’hai acchiappata al volo?

R) Non è stato assolutamente un caso, anzi è il risultato di anni e anni di studio, di gavetta e di impegno, che mi hanno portato finalmente a quello che è il mio attuale impiego in televisione; un lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni professionali, così come la partecipazione e la conduzione di servizi di approfondimento sul sito della Gazzetta dello Sport, www.gazzetta.it

D) Nathalie, com’è lavorare insieme a tanti ometti che parlano di calcio dalla mattina alla sera?

R) Mi trovo molto bene a parlare di calcio con i miei colleghi, anche perché li ritengo molto professionali e so che da loro posso imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Ma state attenti a non sottovalutarci, cari uomini, perché ci sono sempre più donne brave e competenti nel mondo del giornalismo sportivo.

D)Ultimamente vediamo sempre più volti femminili in trasmissioni sportive infatti, sia sui canali classici , sia su quelli satellitari, ti sei fatta un’idea perché la donna sia sempre più considerata in un ambiente che sembra essere da sempre molto maschilista?

R) Lo sport non è maschile o femminile. Il calcio è stato per anni in Italia, dal punto di vista culturale, una questione solo per gli uomini e coltivato in momenti fissi e divenuti quasi sacri come la domenica pomeriggio attaccati alla radiolina, il bar dello sport ecc... Oggi anche il calcio è cambiato, aprendosi sempre di più, con appuntamenti sempre più fitti, e diventando un vero e proprio fenomeno di costume, cui anche le donne si sono trovate a che fare, scoprendo in molti casi che si tratta di una passione interessante ed avvincente.

D)Ti abbiamo visto inoltre condurre trasmissioni dove intervistavi personaggi dello spettacolo e del cinema , bene questo mondo ti attira, oppure non è un tuo obiettivo?

R)Ebbene sì, il cinema è una delle mie più grandi passioni, infatti mi capita spesso di andare a vedere al cinema i film in prima visione, spaziando dall'horror alla commedia. Se poi potessi avere l'opportunità di intervistare registi come Quentin Tarantino o Woody Allen, allora ne sarei entusiasta. Per quello che riguarda il fare cinema in prima persona, beh... sarebbe certamente un sogno che si avvera! Ho mosso i primi piccoli passi nella recitazione, recitando in commedie teatrali e fiction, e avvicinandomi al grande schermo, come per esempio partecipando al provino per “l'Ultimo Bacio”, nel ruolo che diventò di Martina Stella, in cui, all'età di 19 anni, ricevetti i primi complimenti dagli addetti ai lavori, tra cui il regista Gabriele Muccino.

D)Noi maschietti, almeno la maggior parte, da grande avrebbe voluto fare il calciatore professionista, tu da bambina (poi neanche tanto tempo fa) cosa sognavi per il tuo futuro?

R) Ho sempre desiderato fare un lavoro artistico, sin da piccola quando, per gioco, facevo la parodia davanti ai miei genitori e parenti dell'indimenticata Silvia Koscina nelle réclame per una famosa pellicceria. Ma nei miei sogni di bambina c'era anche il diventare una maga (perché adoravo tutti i cartoni animati in cui c'era un personaggio femminile con dei poteri magici) oppure una professoressa cattiva (e chissà poi perché cattiva?) o ancora un'edicolante perché amavo gli album e le figurine e tutti i giornaletti x bambini. Eh sì... dicevo sempre che da grande avrei voluto fare l'edicolante.

D)Che rapporto hai, visto che oramai ti riconosceranno per la strada, con i tuoi fans ?

R) Ottimo. Sono sempre molto gentili e discreti con me. Da quello che mi dicono, mi vedono come una persona semplice e dolce, con cui si possono confrontare senza essere visti dall'alto in basso. E sono molto contenta che questo lato del mio carattere sia colto da loro.

D)Se un giorno avrai dei bambini, consiglieresti a loro di seguire la professione della Mamma?

R) Perché no!? Certo mi assicurerei prima che sia veramente quello che vogliono, e che siano disposti a lavorare duro per coltivare e realizzare questo sogno. Non ci sono professioni facili
o meno facili, ma se non ci si mette la passione nella propria professione, allora non si otterranno mai risultati.


D)Ti piacerebbe fare un’esperienza di lavoro all’estero? Se si, in quale o quali paesi ti piacerebbe lavorare, magari sempre nell’ambiente sportivo?

R)Certamente! Credo che lavorare all'estero sia molto stimolante, nonché molto importante per la crescita professionale e culturale. Sicuramente, se dovessi scegliere, mi piacerebbe confrontarmi con il mondo dello spettacolo e il giornalismo americani, anche se, devo dire la verità, la nostalgia dell'Italia la sentirei.

D)Ora qualche domanda un po’ più incisiva, naturalmente sei libera di rispondere o meno? Per amore, il grande amore della vita, lasceresti il tuo lavoro?

R) No, non lo lascerei mai perché in questo modo mi sentirei incompleta. Una donna non può vivere di solo amore, come non si può vivere di solo lavoro, per cui bisogna saper conciliare tutto anche perché, qualora una delle due cose venisse a mancare, hai ancora l'altra a cui aggrapparti. Inoltre l'uomo che ama veramente non deve essere egoista e impedirti di vivere le tue passioni, ma anzi deve amare tutto di te.

D)Oscar Wilde disse che “La vita è un sogno che ci impedisce di dormire”, un frase da interpretare,per te come va vissuta, a trecento all’ora oppure goduta attimo per attimo?

R)La vita va assaporata attimo per attimo, anche perché, vivendola a trecento all'ora si finisce per bruciarla, per saltare delle tappe che poi sono fondamentali. L'importante è trovare ogni giorno un obiettivo da conquistare. E poi chi l'ha detto che godersi le cose attimo per attimo non ti faccia provare le stesse emozioni che vivere a trecento all'ora?

D)Un noto film di anni fa con Demi Moore fece scalpore, negli Stati uniti, perché lei accettò unaproposta indecente da un ricco miliardario sebbene fosse sposata; Una situazione di questo genere come la vivresti, tenendo conto che la stessa potrebbe non farla Robert Redford?

R)Sposata o non, sinceramente sarebbe una delusione perché vorrebbe dire che la persona che dovesse mai farmi quest'offerta non sarebbe andata oltre all'aspetto e non sarebbe interessata a me, visto che non avrebbe neanche provato a orteggiarmi. Ritengo di avere ben altro da offrire, per cui rifiuterei con gentilezza ma con fermezza.

D) Quando sei a casa ti metti il pigiamone, oppure anche tra le quattro mura, magari con il tuo fidanzato, sfoggi abitini sexi?

R) No dai, il pigiamone del nonno no!!! La femminilità non muore tra le mura domestiche.Quindi no al pigiamone, ma no anche agli abitini succinti e ai tacchi in casa. A meno che...

D) Bene Natahalie, concedimi una domanda Marzulliana!...Fatti una domanda e datti una risposta.

R) Beh... ti rispondo con quello che ho effettivamente detto a Sottovoce! Domanda:”Riuscirò a fare andare di pari passo vita professionale e affettiva?” Risposta: “Sì, perché volere è potere”.

D) Noi tutti sappiamo di aver ospitato sul nostro blog, prima di tutto una professionista che ama il suo lavoro, e poi è sempre bello dirlo credo, una ragazza bellissima e dolcissima, ed averti come Madrina per noi è solo un onore. Quindi ci piace, che i nostri lettori abbiano potuto conoscerti un po’ meglio, e per farlo ancora di più possono visitare il tuo sito www.nathaliegoitom.it e vederti su telelombardia ed antennatre.Se ti fa piacere, per concludere, puoi lasciare un messaggio a noi ed a tutti quelli che leggeranno questa splendida intervista non per chi l’ha condotta, ma per chi come te ha voluto concederla. Un abbraccio forte e buona fortuna!E grazie ancora Nathalie!

R) Sono contenta che siate arrivati primi e che vi abbia portato fortuna, anche se so che i meriti sono soprattutto vostri. Un caro saluto a voi e a tutti coloro che leggeranno questa intervista. Alla prossima!

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