venerdì 22 maggio 2009

CHIAMALE, SE VUOI " EMOZIONI"!


"Scaldati Lore", mi fa Toni in piedi da sempre. Manca una
decina di minuti alla fine del secondo tempo. C'è aria di
supplementari, l'abbiamo capito ormai. Marco è già in piedi a
scaldarsi da qualche minuto. Entra lui esce Fra. E' stanco Franci,
ha corso come tutti in una serata che dopo una mezzora iniziale non
sembra la nostra nottata, quella del double che abbiamo sognato.
Corricchio, sono stanco, la gamba è molle (lo sento) e il piede mi fa
male, ma meno di qualche giorno fa. "Dai Lorenzo, è l'ultima
partita, stringi i denti, rendila degna di essere ricordata", mi
dico continuando a corricchiare. Dentro tutti i ragazzi sbuffano,
corrono, sbagliano, gli altri non mollano, anzi.
"Dai Lori, entra" mi fa ancora Toni, cerco lo sguardo di
Lucio ma il Lorenzelli è fisso sul campo. Eccomi dentro per SuperSimo.
Cazzo come sembra grande stasera 'sto campo. Mi prende in custodia
uno brizzolato che mi da una decina i centimetri e pesa la mia metà.
Non è un carogna, neanche i suoi compagni lo sono, penso alle prime
battute, sapendomi d'essere giocato pure questo possibile stimolo.
Ormai è notte, i 18 spettatori d'inizio gara, sono già filati a
casa, sotto le lenzuola con una ventina puntine inferte dalle voraci
zanzare di Cesano Boscone. La palla non arriva mai, sembrano arrivare
sempre prima loro. Eccola, la spizzo di testa a Marco: è lunga e
finisce lì. Dai Beppe, dai Mauro, dai N'Diagà. Ormai, sono quasi uno
spettatore estraniato che, come alla tv, invoca i propri beniamini. Ma
i miei ragazzi stasera soffrono, tutti. Il 4 loro prende la palla ad
un paio di metri da me, mi passa davanti, elegante e veloce. Provo
quella sensazione che prova chi ha vissuto tanto calcio "questo
va in porta" ma non lo scalcio, non mi viene. Quello passa in
mezzo a noi come nel burro e tira. Quel rumore del pallone, quella
coordinazione la conosco, l'ho già vista. E' gol, bello da
ricordare, Pietro quasi non lo vede. Batto con Marco da centrocampo.
Il Bodo. Marco non ha il mio sguardo stasera. Ha quello della
semifinale, gli occhi della tigre, così lontani da quelli malinconici
di qualche settimana fa. Mi sento che segnerà. Gliel'ho predetto
quando eravamo seduti in panca. Battuto. Dai Lori, alla carica. E
invece no. Si perde ancora palla. Loro la fanno girare e noi ci
disuniamo ma nessuno molla, neanch'io con le mie gambette molli.
Il tempo passa, iniziano i battibecchi di rito ed il tempo passa.
Quanto mancherà? Tre, quattro minuti, penso quando arriva uno
spiovente verso di me. Salto, l'ho presa io e quando mi giro vedo
Beppe e il Vava che azzannano uno di loro e Vava che a testa bassa la
calcia verso il centro area. " A chi?" mi dico e vedo la
palla trovare il Marco lì, solo ad un passo dalla porta. Eccolo il
Capitano, fanculo la tristezza, che entra per sempre nei miei ricordi
di calciatore: Gol!!!!!
Nel nostro abbraccio a Marco, raccogliamo le nostre ultime energie
"Ce la facciamo!" dicono le nostre braccia che
s'intrecciano. Invece i due minuti a nostra disposizione volano
via. Rigori.Tocca a me. Lo so che non segno. Ho allargato le braccia
quando Toni m'ha chiesto di tirarlo. Forse lo sa anche lui. Non è
la mia serata, non ho fatto gol con rovesciata all'incrocio (quale
miglior chiusura ad una carriera?) e stai a vedere che ne combino una
delle mie...La metto giù, "ma dai sono vicino e la porta sembra
grandissima...muoviti, cazzo portiere, tuffati, scaccia le mie
paure". Non si muove. Aspetto fino all'ultimo e tento allora
di allargare il piattone. Lo centro in pieno. Buio.
Finisce male. Ma i miei ragazzi mi abbracciano, scherzano. Io non ho
neanche il coraggio di guardare la panchina. Gol loro, gol nostro, gol
loro e nostro. Vito, che mi abbraccia da qualche minuto, va sul
dischetto, gol. E Fabio "Bubu" la mette pure lui, con la
palla che rimbalza di qua e di là. Tocca ai portieri. Pietro, con la
sua faccia da attore beffa il collega e poi va in porta. DAI PIETRO. E
Pietro vola alla sua destra e smanaccia elegante. Grida e gioia e
corsa verso l'uomo nero, in un abbraccio che dura una vita,
l'ennesima impresa dei miei fantastici ragazzi.
Lorenzo

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